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In una riunione della Sacra Congregazione del febbraio 1792 si decise di promuovere la costruzione del Teatro Cittadino su disegno degli Architetti Carlo Rusca di Treia e Giuseppe Lucatelli di Mogliano. I rappresentanti di alcune Famiglie nobili e borghesi di Treia sottoscrissero un regolare contratto il 13 febbraio 1794 impegnandosi a realizzare a loro spese il tutto; garantendo la consegna di un sacco di grano ciascuna per otto anni, per far fronte alle relative spese.
L’area destinata alla costruzione era quella della Chiesa di San Martino, oratorio della fraternità della Misericordia, ridotta in stato fatiscente, tanto che, nell’agosto 1801, demolita la Chiesa, se ne acquistò l’area per realizzarvi il Teatro; gran parte dei mattoni della Chiesa di San Martino furono utilizzati per l’edificazione dell’attuale Cattedrale. Alla fine del 1805 si completò il tetto del Teatro; il 17 agosto 1815 iniziarono i lavori dell’atrio; il 20 agosto 1817 terminarono i lavori interni; nel frattempo Patrizio De Mattia e Giambattista Bartoloni erano subentrati alla precedente impresa di muratori. Nel 1865 il pittore romano Silverio Capparoni, discepolo del Podesti di Ancona, dipinse sul telone del sipario il fatto d’armi di Corrado di Antiochia all’assedio di Montecchio, da un quadro di Tommaso Minardi, conservato in passato in Accademia Georgica. Nel 1881 si costituì la Società Teatrale formata dai cittadini possessori dei palchi; da allora il Teatro divenne “Condominiale”.
Con Decreto del Ministro della Pubblica Istruzione del dicembre 1961 il Teatro Condominiale di Treia venne dichiarato “di interesse particolarmente importante” ai sensi della Legge n.1089/1939. In data 23 dicembre 1982 la "Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici delle Marche" incluse il Teatro di Treia tra quelli “Storici delle Marche” ed approvò il progetto finalizzato al suo restauro.
I lavori iniziarono nell’aprile 1983; difficoltà di ordine burocratico e, soprattutto di ordine economico, hanno più volte ostacolato il prosieguo degli stessi. Affinché i lavori non fossero pregiudicati dal fatto che il Teatro fosse di proprietà privata, nel 1988 i 42 condomini, dimostrando grande generosità ed un elevato senso civico, convennero di sciogliere il condominio e di cedere le loro quote di proprietà inerenti i palchi al Comune di Treia verso un corrispettivo simbolico di £.1.000 cadauno. Conseguentemente il Teatro divenne proprietà del Comune di Treia per la modesta cifra di 42.000 lire; di questo evento si interessarono le agenzie di stampa e, conseguentemente, anche i media.
I lavori sono stati finalmente completati ed il Teatro Comunale, inaugurato il 12 luglio 2002, con la prima nazionale di “Opera sull’acqua”, è tornato ad essere nell’antico splendore un punto di riferimento per la Città. Con le stagioni di prosa successive il Teatro di Treia torna ad animarsi con la presenza di Compagnie di livello nazionale; a cui fanno seguito, negli anni, altre rassegne, dedicate alla musica, al teatro per ragazzi, al teatro dialettale; per ogni stagione si allestisce un cartellone che prevede una trentina di eventi.
"La facciata del Teatro, sotto la cimasa ornata di globi, era percorsa dalla scritta Apollini et Musis. Io vedevo il polline di tutti i fiori e la Musa paradisiaca dipinta su per le scale della casa De Mattia… Sui plinti attaccavano le locandine. Correvo a leggere quegli annunzi, più che leggere ci restavo pensierosa davanti.“Serata d’onore del brillante”. Certo questo doveva scherzare sempre. “Serata d’onore della prima donna”. La prima donna! In due parole un nome solo, come Madonna, come Regina. Vedere il teatro! Tra tanti desideri questo di sicuro il più imperioso, perché fu l’unico che manifestai e continuavo a farlo".
Da “Giù la piazza non c’è nessuno” di Dolores Prato
Apertura a richiesta a cura della Pro Loco Treia
Piazza della Repubblica, 3 – 62010 Treia (MC)
Tel. 0733/215919 - prolocotreia.iat@treia.sinp.net