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Il palazzo è appartenuto in un primo tempo alla famiglia Cesari, derivante dall’antica famiglia degli Angeli.
Fino al 1664 è stato la dimora di Luca Cesari, personaggio ricordato in una lapide affissa sulla facciata posteriore.
Donato da costui alla famiglia Tomassini, dal 1680 è appartenuto stabilmente a questa famiglia.
Tra il 1813 e il 1816 ha subito un radicale intervento di trasformazione su disegno dell’architetto Giuseppe Valadier col probabile contributo dell’arch. Antonio Mollari.
In quell’occasione l’edificio è stato sopraelevato di un piano con il rifacimento completo, in stile neoclassico, delle facciate anteriore e laterale. All’interno, di mano del famoso architetto, si possono ammirare l’atrio, con lo stemma Tomassini dipinto sul soffitto, e l’arioso scalone con colonne in stile dorico.
Dopo anni di totale abbandono, a partire dal 2005 è stato completamente ristrutturato e restaurato, anche nell’apparato decorativo del piano nobile.
All’interno sono stati ricavati sei appartamenti di abitazione.